- Sentimenti mondani:
Attrazione e avversione sono due sentimenti che trattengono le persone nella schiavitù del comportamento ripetitivo ignorante. Coloro che ricercano solo ciò che li soddisfa e cercano di evitare ciò che li infastidisce agiscono in questo modo perché non comprendono la natura del mondo.
Per coloro che conoscono la natura del mondo, la mancanza di una completa soddisfazione o di adempimento nelle cose del mondo è in sé un consiglio a coltivare il distacco. Chi non brama di essere soddisfatto non sarà infastidito. Ciò che provoca la sofferenza mentale non l’ambiente in sé ma la mente in sé.
- Percorso prestabilito:
La dottrina Zen non ha nessun percorso prestabilito né schemi prefissati. A volte spiega principi mondani, a volte espone dottrine oltremondane. In ogni caso lo scopo è dissolvere i punti di aderenza delle persone e liberarle dalla schiavitù. Pertanto non vi è alcun dogma né ortodossia dottrinaria; l’unica questione è cosa porterà effettivamente le persone alla liberazione e all’illuminazione.
Secondo un antico detto Zen: “Se lo capisci, puoi usarlo lungo la strada; se non lo capisci, diventa una convenzione mondana.” Anche se si ricevono insegnamenti mistici per la trascendenza, se non vengono capiti, gli insegnamenti diventano dottrine convenzionali.
D’altra parte, se ascoltare le spiegazioni di principi mondani libera le persone dall’attaccamento e dalla schiavitù, con il risultato che esse si uniscono direttamente al fondamentale, allora questi principi mondani sono in questo senso insegnamenti profondi.
Muso Kokushi
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