Nella filosofia buddista, "Autonatura" indica la natura del Buddha, ovvero ciò che costituisce - ma non in termini prettamente ontologici - la buddhità. Autonatura è sunyata, ovvero il "Vuoto Assoluto". È tathata, cioè la "Assoluta Essenza". La difficoltà per noi occidentali risiede nel cercare di comprendere cosa questi termini effettivamente significhino, dato che, tanto da un punto … Leggi tutto MENTE EMPIRICA E MENTE DELLA NON-DISCRIMINAZIONE.
Zen
“ACUTEZZA” ED “OTTUSITÀ”.
Acutezza ed ottusità: Sebbene si possa dire, dal punto di vista dello Zen, che non vi è differenza tra il comune mortale e il saggio, nondimeno si tracciano ancora distinzioni fra chi ha mente acuta e chi ha mente ottusa, fra maestri ricettivi e non ricettivi. Queste distinzioni non vengono operate secondo le argomentazioni convenzionali ma … Leggi tutto “ACUTEZZA” ED “OTTUSITÀ”.
PRAJINA COME SUPERAMENTO DELLA CAUSALITÀ KARMICA.
Prajina è da intendersi come accordo ed equilibrio tra mente e Natura. Prajina non tende soltanto verso ciò che esiste al di fuori della nostra coscienza - basti pensare alle norme che regolano le condotte di vita all'interno del contesto sociale nel quale viviamo -; Prajina è anche inconscio, ovvero un occhio rivolto verso la non … Leggi tutto PRAJINA COME SUPERAMENTO DELLA CAUSALITÀ KARMICA.
“SPECIALIZZAZIONE” E “LODE”.
Specializzazione: Coloro che credono realmente nello Zen sanno che tutte le faccende e le attività non sono altro che Zen, così a volte praticano il ricordo del Buddha e leggono Sutra e formule. La pratica della Terra Pura eseguita con questo spirito va benissimo anche per i praticanti Zen, ma quei seguaci della Terra Pura … Leggi tutto “SPECIALIZZAZIONE” E “LODE”.
“RINUNCIA” E “MENTE”.
Insegnamento alla rinuncia: Se è garantito che non vi è distinzione fra meditazione e attività ordinarie, allora appare contraddittorio che lo Zen e altre scuole del Buddismo spronino gli allievi a lasciar perdere le cose e a restare distaccati dagli oggetti. Disse un antico maestro: "L'insegnamento non ha forma prefissata; qualunque cosa tu incontri è la … Leggi tutto “RINUNCIA” E “MENTE”.
“MERAVIGLIA” E “KOAN”.
Meraviglia: I maestri Zen possono invitare a meravigliarsi dei koan Zen, oppure possono invitare a non meravigliarsene. Non vi è un cammino prefissato che i maestri Zen debbano seguire. A volte i maestri Zen dicono agli allievi di guardare ai koan in maniera dubitativa, a volte dicono loro di non dubitare. In ogni caso un … Leggi tutto “MERAVIGLIA” E “KOAN”.
LA “TRIPLICE DISCIPLINA BUDDISTA”: PARTE SECONDA.
Articolo correlato: LA “TRIPLICE DISCIPLINA BUDDISTA”: PARTE PRIMA. Colto l'indistricabile legame tra prajina e dhyana, come risvegliare la propria "auto-natura", ovvero come riscoprire il nostro vero "io"? Come passare dal relativo che viviamo all'Assoluto? Come arrivare al satori partendo dal mayoi ("smarrimento")? Il grande ostacolo è costituito dalla nostra mente o, per essere più precisi, dal fatto che essa - … Leggi tutto LA “TRIPLICE DISCIPLINA BUDDISTA”: PARTE SECONDA.
“EFFETTI” ED “ORIENTAMENTO”.
Effetti del Buddismo: Alcuni dicono di credere nel Buddismo, o nello Zen, che praticano da anni ma senza effetto. La domanda è: quali effetti stanno cercando? Alcuni vogliono diventare famosi, o vogliono guadagnare qualcosa per sé. Alcuni pregano i budda e gli spiriti di tenere lontane le disgrazie e inviare la buona sorte. Alcuni studiano … Leggi tutto “EFFETTI” ED “ORIENTAMENTO”.
ENSÕ, OVVERO IL “CERCHIO DELL’INFINITO”.
La parola ensō, nella lingua giapponese, significa "cerchio". È molto comune nella calligrafia nipponica. Simboleggia l'Illuminazione e l'Universo. Si tratta di un segno che lascia all'artista ampi margini di "discrezionalità creativa": alcuni, infatti, lo realizzano con un'apertura - quasi a voler testimoniare la ineluttabilità di un eterno legame con le cose terrene -, mentre altri, … Leggi tutto ENSÕ, OVVERO IL “CERCHIO DELL’INFINITO”.
“MONDANITÀ” E “PERCORSO”.
Sentimenti mondani: Attrazione e avversione sono due sentimenti che trattengono le persone nella schiavitù del comportamento ripetitivo ignorante. Coloro che ricercano solo ciò che li soddisfa e cercano di evitare ciò che li infastidisce agiscono in questo modo perché non comprendono la natura del mondo. Per coloro che conoscono la natura del mondo, la mancanza … Leggi tutto “MONDANITÀ” E “PERCORSO”.
“INTENTO” E “PRATICA”.
Studiare l'intento: Il metodo per studiare l'intento è mettere da parte ogni comprensione intellettiva e ogni valutazione emotiva e guardare direttamente una massima o un racconto. Anche se stai leggendo testimonianze di antiche massime o stai ascoltando la lezione di un maestro, se dimentichi ciò che è nella tua mente e ti apri, non producendo … Leggi tutto “INTENTO” E “PRATICA”.
LA “TRIPLICE DISCIPLINA BUDDISTA”: PARTE PRIMA.
La "Triplice Disciplina Buddista" è composta da sila - "moralità" -, dhyana - "meditazione" - e prajina - "saggezza" -. Sila è un vero e proprio codice etico, in quanto costituito da tutti gli insegnamenti lasciati dal Buddha ai propri discepoli, affinché in quest'ultimi possa schiudersi il satori. Non assume, dunque, la fisionomia del precetto, del tabù, della restrizione e via … Leggi tutto LA “TRIPLICE DISCIPLINA BUDDISTA”: PARTE PRIMA.
“APPRENDIMENTO” E “CRESCITA”.
Intento ed espressione: Secondo un antico detto, coloro che non hanno ancora raggiunto l'illuminazione devono studiare l'intento piuttosto che l'espressione, mentre coloro che hanno raggiunto l'illuminazione devono studiare l'espressione piuttosto che l'intento. L'intento è il significato interiore dello Zen, che è il fondamentale intrinseco in ognuno. L'espressione è la svariata metodologia delle scuole Zen. L'intento … Leggi tutto “APPRENDIMENTO” E “CRESCITA”.