Nella loro veste di attori gli individui hanno interesse a mantenere l'impressione che essi stiano vivendo all'altezza dei molti standard secondo i quali essi e i loro prodotti verranno giudicati. Siccome questi standard sono così numerosi e onnicomprensivi, gli individui-attori vivono più di quanto possiamo credere in un mondo morale. Ma in quanto attori, gli … Leggi tutto TRAFFICANTI DI MORALITÀ.
FRAMMENTI
L’ORIGINE DEL PROPRIO IO.
«[...] il sé... non è qualcosa di organico che abbia una sua collocazione specifica, il cui principale destino sia quello di nascere, maturare e morire; è piuttosto un effetto drammaturgico che emerge da una scena che viene rappresentata.» «La logica conseguenza di questa posizione teorica è la sua marcata componente antipsicologica. Se durkheimianamente prima viene … Leggi tutto L’ORIGINE DEL PROPRIO IO.
ADDESTRARSI AL FILOSOFARE.
«Di nuovo, il confronto fra i valori della conoscenza e i valori del bene, personale e pubblico, è da sempre un terreno d'elezione della filosofia. Mentre in tante aree di ricerca si vedono lavorare fianco a fianco studiosi di diversa formazione, è curioso che filosofi di professione siano relegati (o si releghino) in una nicchia … Leggi tutto ADDESTRARSI AL FILOSOFARE.
LA FILOSOFIA COME “TERZO INCOMODO”.
«Potete sfruttare questo spazio o snobbarlo, potete esercitare il diritto a capire o lasciarlo perdere. É uno spazio scomodo, che si presta a essere sfruttato in vario modo. Ma è grazie alla scomoda riflessione di tanti che non ci sono più ma i cui pensieri sono vivi, che vi ritrovate una democrazia. Potete decidere di … Leggi tutto LA FILOSOFIA COME “TERZO INCOMODO”.
NUTRIRE IL CORPO E L’ANIMA.
«Se dunque nutrirsi delle cose adatte alla propria natura è piacevole, ciò che si nutre più realmente e delle cose più reali, gode più veramente e più realmente del vero piacere, mentre ciò che partecipa a cose meno reali può nutrirsi meno veramente e sicuramente e partecipare di un piacere meno sicuro e meno vero.» … Leggi tutto NUTRIRE IL CORPO E L’ANIMA.
LA LIBERAZIONE DELL’ANIMA.
«A che serve poi la fama ai grandi uomini che aspirano alla gloria per mezzo della virtù, e di essi or ragioniamo, dopo che il loro corpo è distrutto dalla morte? Se gli uomini muoiono interi, la qual credenza ripugna alla nostra ragione, non esiste punto la gloria, non esistendo colui cui deve appartenere: se … Leggi tutto LA LIBERAZIONE DELL’ANIMA.
DIALOGO CON LA FILOSOFIA.
«Non altrimenti, dissipate le nuvole della mestizia, bevvi con gli sguardi la luce del cielo, e ricuperai la memoria per riconoscere il sembiante della medica. Com'ebbi pertanto verso lei drizzati gli occhi, osservatala attentamente, ravvisi la mia nutrice, né cui lari aveva io praticato fin dall'adolescenza: la Filosofia. - E a che, dissi, o maestra … Leggi tutto DIALOGO CON LA FILOSOFIA.
LA VISITA DELLA FILOSOFIA.
«- Ma tempo è questo di medicina, disse, anziché di querele. - E, fissandomi con quanto avea d'occhi: - Non sei tu, proseguì, colui che, già allevato col mio latte e nutrito coi miei alimenti, eri giunto a possedere fortezza d'animo virile? Ti avea io inoltre provveduto di tali armi che ti avrebbero vittoriosamente difeso, … Leggi tutto LA VISITA DELLA FILOSOFIA.
LA DIALETTICA COME CATARSI ED ELEVAZIONE.
«Dunque, Glaucone, non è questa l'essenza della melodia eseguita dalla dialettica? Sebbene essa sia puramente intelligibile, viene imitata dalla facoltà della vista, quando, come dicevamo, si sforza di contemplare gli esseri e gli astri e perfino il sole nella loro essenza. Così anche la dialettica, quando tenta di giungere senza l'aiuto dei sensi ma con … Leggi tutto LA DIALETTICA COME CATARSI ED ELEVAZIONE.
I LIMITI DELLA CONOSCENZA.
Infatti la conoscibilità in genere, con la sua forma essenzialissima, e quindi sempre necessaria, di soggetto e oggetto, appartiene solo al fenomeno, non all'essenza in sé delle cose. Dove c'è conoscenza, cioè rappresentazione, ivi è anche solo fenomeno, e noi ci troviamo colà già nel campo del fenomeno; anzi, la conoscenza ci è in genere … Leggi tutto I LIMITI DELLA CONOSCENZA.
BEATO CHI ACCOGLIE LA MORTE.
Ma a parte tutto questo, la morte è la grande occasione di non essere più Io: beato colui che ne approfitta. Durante la vita la libertà dell'uomo è senza libertà: sulla base del suo carattere immutabile, il suo agire si svolge, seguendo la catena dei motivi, con necessità. Ora però ognuno porta nella memoria moltissime … Leggi tutto BEATO CHI ACCOGLIE LA MORTE.
LA CAUSA DI TUTTE LE IDEE.
«Occorre dunque,» dissi «caro Glaucone, riferire tutta questa allegoria a quanto detto prima. Paragona il mondo visibile alla dimora in prigione, e la fiamma che vi risplende al sole; e non deluderai la mia attesa considerando l'ascesa verso la contemplazione della realtà superiore come l'ascesa dell'anima verso il mondo intelligibile. Questa è la mia interpretazione, … Leggi tutto LA CAUSA DI TUTTE LE IDEE.
INFINITÀ PRIMA DELLA NASCITA. INFINITÀ DOPO LA MORTE.
Se ciò che ci fa apparire tanto terribile la morte fosse il pensiero del non essere, dovremmo pensare con pari raccapriccio al tempo in cui non eravamo ancora. Giacché è incrollabilmente certo che il non essere dopo la morte non può essere diverso da quello prima della nascita, e quindi neanche più lacrimevole. Tutta un'infinita … Leggi tutto INFINITÀ PRIMA DELLA NASCITA. INFINITÀ DOPO LA MORTE.