Allo stesso modo, Voltaire si serve della tolleranza come strumento politico, fornendole un nuovo status concettuale. Tolleranza che è esito della fusione di un’esigenza politica, la neutralizzazione del conflitto religioso (causa di turbamento dell’ordine pubblico) [.. ..], con un’esigenza morale e intellettuale, la necessità – di fronte alla constatazione della debolezza e alla contraddizione della natura umana – di postulare l’esistenza di un Essere supremo, onnipotente e perfetto, infinitamente indifferente, ma garante dell’universalità della natura umana e, di conseguenza, della legge morale, «naturale» in quanto razionale e comune a tutti gli uomini.
L’opera della professoressa Lanzillo è un resoconto sia storico sia prettamente filosofico di tutto il voltarianisme. Sono minuziosamente riportati – e giustificati con fonti storiche e citazioni alla mano -, in gran parte, tutti gli aspetti concettuali che ci permettono di analizzare le mille vesti e fisionomie, assunte nel corso della propria vita, del filosofo libertino. Sono ivi trattate, ad esempio, le riflessioni circa il deismo volterriano e le posizioni politiche del patriarche de Ferney – in riferimento sia al costituzionalismo monarchico sia al repubblicanesimo, tenendo, per l’appunto, in considerazione le due esperienze vissute da Voltaire nel corso del XVIII secolo: quella in Prussia alla corte di Federico II e quella presso la Repubblica di Ginevra -. Sono esposte, in modo particolarmente approfondito, tutte le nozioni che ci consentono di cogliere Voltaire nelle vesti sia di filologo che di storico: dall’esaltazione dell’esegesi illuminata degli antichi testi e delle Sacre Scritture alle riflessioni circa il concetto di patria, di nazione, ecc. – molto interessanti, a tal riguardo, sono le valutazioni volterriane formulate circa le Crociate cristiane; un approfondimento che ci permette di enfatizzare il significato di infâme anche sotto un punto di vista meramente storico -.
Abbiamo poi modo di analizzare tanti aspetti che caratterizzarono la vita socio-politica del filosofo parigino: la lotta al parlamentarismo francese – con le riforme Maupeou e Turgot -, le dispute culturali con Montesquieu e Rosseau circa il costituzionalismo monarchico ed il repubblicanesimo, il ruolo del parti philosophique nella Francia del settecento, la lotta attiva e feroce rivolta sempre all’Ordonnance Criminelle, con i conseguenti casi Calas, De La Barre e simili – che portarono Voltaire ad assumere le vesti (e l’epiteto) di philosophe engagé -, i contatti con Meslier e con il marchese Beccaria e via discorrendo. Menzione a parte merita poi la grande cura nell’aver riproposto, accuratamente e minuziosamente, molte delle correspondences littéraires che, ancora oggi, continuano ad essere oggetto di studio e di accertamento filologico da parte degli studiosi – si tratta, difatti, di un lavoro particolarmente delicato e difficoltoso, anche a causa dell’enorme mole di lettere e rapporti epistolari che Voltaire strinse nel corso della propria esistenza -.
Principalmente l’infâme può essere identificato nell’unione di fanatismo e superstizione, causa delle guerre di religione, pratiche che minano l’efficacia dell’ordine politico nel garantire la pace; d’altra parte, l’infâme è anche l’Inquisizione, la superstizione istituzionalizzata, che consolida il potere temporale del pontefice non solo nello Stato della Chiesa, ma anche nei restanti Stati europei (per lo meno quelli di confessione cattolica). Ma l’infâme è anche il complesso dell’apparato giudiziario e legislativo dell’ancien régime, sul quale in Francia si fonda la persecuzione intollerante dei protestanti, di cui Calas è solo l’esempio più eclatante; infine, l’infâme si identificherà nel corso degli anni sempre più con la religione cattolica e, poi, in con il cristianesimo in generale, percepiti come ostacoli alla diffusione della ragione dei Lumi.
Se avrete bisogno, per studio o per un semplice “appagamento culturale personale”, di conoscere e comprendere la profondità del voltarianisme, sappiate allora che questa opera della professoressa Lanzillo – integrata, magari, con alcuni testi propri di Voltaire come il Dizionario Filosofico, Le lettere filosofiche (o inglesi) ed il Trattato sulla tolleranza – è talmente esauriente, che tutto quello che vi occorrerà conoscere sull’illuminista parigino non dovrà esser cercato altrove.
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