GURUKAPATTI: I DIECI PRECETTI FONDAMENTALI DEL BODHISATTVA.


Di seguito i precetti più coercitivi e restrittivi imposti al Bodhisattva, ovvero a “colui che percorre il cammino verso l’Illuminazione”.

Gurukapatti, ovvero le “offese gravi”:

  1. NON UCCIDERE: un discepolo del Buddha non deve uccidere né incoraggiare gli altri a farlo né uccidere usando espedienti né lodare uccisioni né rallegrarsi di essere (stato) testimone di un’uccisione. Non deve creare cause e/o condizioni e/o metodi in cui vi sia intenzione di uccidere un essere vivente. Un discepolo del Buddha deve sviluppare una mente compassionevole ed uno spirito empatico, trovando sempre abili mezzi per soccorrere e proteggere tutti gli esseri. Se, invece, non sa frenarsi e, con piacere gratuito, uccide, egli commette una grave offesa;
  2. NON RUBARE: un discepolo del Buddha non deve rubare né incoraggiare altri a farlo né usare espedienti per un tale fine. Non deve creare cause e/o condizioni e/o metodi per il furto. Ciò vale per oggetti appartenenti anche a ladri o delinquenti. Un discepolo del Buddha deve sempre aiutare le persone a produrre azioni meritorie e virtuose. Se, invece, ruba i beni altrui, egli commette una grave offesa;
  3. NON CONSUMARE PRATICHE SESSUALI SCORRETTE: un discepolo del Buddha non deve indulgere in atti licenziosi né incoraggiare altri a farlo con alcun tipo di essere, sia esso umano o animale o divino. Non deve creare cause e/o condizioni e/o metodi per tali atti. Un discepolo del Buddha deve istruire tutti gli esseri al Dharma e alla saggezza. Se, invece, privo di compassione, incoraggia altri a tali pratiche licenziose, o egli stesso è coinvolto in pratiche promiscue con animali, parenti stretti, ecc., egli commette una grave offesa;
  4. NON MENTIRE: un discepolo del Buddha non deve dire false parole né incoraggiare altri a farlo né usare espedienti per mentire. Non deve farsi coinvolgere in cause e/o condizioni e/o metodi di menzogna, dicendo di aver visto ciò che non ha visto e viceversa. Non deve mentire implicitamente con comportamenti e gesti. Un discepolo del Buddha deve mantenere una giusta visione e deve affidarsi alla vera parola, spronando tutti gli altri a fare altrettanto. Se, invece, è causa di falsa parola e/o di visioni sbagliate e/o di cattivo karma in altri, egli commette una grave offesa;
  5. NON COMMERCIARE BEVANDE ALCOLICHE E INTOSSICANTI: un discepolo del Buddha non deve commerciare bevande alcoliche né incoraggiare altri a farlo né creare cause condizioni e/o metodi per la vendita di qualsiasi sostanza intossicante. Un discepolo del Buddha deve aiutare tutti gli esseri senzienti ad entrare in possesso di una chiara saggezza. Se, invece, procura loro disordinati modi di pensare, egli commette una grave offesa;
  6. NON DIFFONDERE GLI ERRORI DEL SANGHA: un discepolo del Buddha non deve diffondere gli errori del Sangha dei bodhisattva né incoraggiare altri a farlo. Non deve creare cause e/o condizioni e/o metodi per discutere delle colpe del Sangha. Un discepolo del Buddha, se sente persone parlare di pratiche contrarie al Dharma all’interno della comunità buddhista, deve, con mente compassionevole, guidarle a sviluppare una giusta fede. Se, invece, discute delle colpe e degli errori che accadono nel Sangha, egli commette una grave offesa;
  7. NON LODARE SÉ MEDESIMI E NON DISPREZZARE GLI ALTRI: un discepolo del Buddha non deve fare le lodi di sé stesso né, al contempo, parlare male degli altri né incoraggiare altri a fare ciò. Non deve creare cause e/o condizioni e/o metodi per un tale comportamento. Un discepolo del Buddha deve servire tutti gli esseri viventi, sopportando anche eventuali insulti e offese, e accettare di venire sfavorito al fine di favorire gli altri. Se, invece, si vanta delle proprie virtù e misconosce il buono negli altri, causando diffamazione, egli commette una grave offesa;
  8. NON ESSERE AVIDI E AVARI: un discepolo del Buddha non deve essere avaro né incoraggiare altri ad esserlo. Non deve creare cause e/o condizioni e/o metodi che inneggino all’avarizia. Un discepolo del Buddha, tutte le volte che una persona indigente viene a chiedergli aiuto, deve dargli qualsiasi cosa di cui abbia bisogno. Se, invece, con stizza e sdegno si rifiuta di aiutarlo e – per di più! – lo rimprovera e lo umilia, egli commette una grave offesa;
  9. NON NUTRIRE LA PROPRIA IRA ED IL PROPRIO RANCORE: un discepolo del Buddha non deve avere entro di sé ira né incoraggiare altri a nutrirla. Non deve creare cause e/o condizioni e/o metodi rancorosi. Un discepolo del Buddha deve essere compassionevole e deve aiutare tutti gli esseri senzienti a sviluppare buone radici di pace. Se, invece, ingiuria e/o umilia gli esseri senzienti o le divinità o gli spiriti con aspre parole, mantenendo rancore anche quando riceve confessione con parole sincere di pentimento, egli commette una grave offesa;
  10. NON DIFFAMARE I TRE GIOIELLI DEL BUDDHISMO: un discepolo del Buddha non deve parlare male dei Tre Gioielli né incoraggiare altri a farlo. Non deve creare cause e/o condizioni e/o metodi di calunnia. Se un discepolo ascolta anche una sola parola ingiuriosa rivolta al Buddha, proveniente da un non buddhista o da un essere malvagio, sperimenta un dolore simile a quello prodotto da trecento lance che gli trafiggono il cuore… come potrebbe, perciò, diffamare egli stesso i Tre Gioielli? Se, quindi, un discepolo del Buddha manca di fede e/o di sentimento filiale e partecipa, assieme a persone malvagie o che hanno opinioni aberranti, alla diffamazione dei Tre Gioielli, egli commette una grave offesa.

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