Può esserci la tentazione di affermare che vi sono due percorsi diversi per favorire l'uguaglianza: fare ricorso a imposte e sussidi per redistribuire il reddito dai ricchi ai poveri, oppure ridurre le differenze dei redditi lordi prima della redistribuzione. Le due strategie, però, non si escludono a vicenda né sono incompatibili fra loro. Nel perseguire … Leggi tutto RIDURRE LA DISUGUAGLIANZA.
FRAMMENTI
DAL SOCIALE ALL’ECONOMICO.
Se siamo diventati così sensibili all'amicizia e allo status sociale è perché la qualità delle relazioni sociali ha sempre esercitato un'influenza cruciale sul benessere, determinando se altri individui debbano essere temuti in quanto rivali o ricercati in quanto fonti di sicurezza, cooperazione e supporto. Queste dimensioni della vita sociale sono talmente importanti che la mancanza … Leggi tutto DAL SOCIALE ALL’ECONOMICO.
CRESCITA ED ARRESTO.
Così che si guardi alla salute, alla felicità o ad altre misure del benessere, si scorge un quadro coerente. Nei paesi poveri, lo sviluppo economico continua ad essere molto importante per la prosperità individuale: l'aumento del tenore di vita materiale si traduce in un sensibile miglioramento tanto delle misure oggettive del benessere, come la speranza … Leggi tutto CRESCITA ED ARRESTO.
L’IMPORTANZA DEL DOVER APPARIRE.
Ne deriva che quando le persone non hanno denaro a sufficienza per soddisfare i bisogni primari come l'alimentazione, spesso è perché desiderano ardentemente conformarsi al tenore di vita prevalente nella società. Per esempio, per qualcuno potrebbe essere più importante mantenere le apparenze spendendo un mucchio di soldi per comprarsi i vestiti, risparmiando piuttosto sul cibo. … Leggi tutto L’IMPORTANZA DEL DOVER APPARIRE.
LA FALSA RICCHEZZA.
Nelle società moderne si osserva uno straordinario paradosso: pur avendo raggiunto l'apice del progresso tecnico e materiale dell'umanità, siamo affetti da ansia, portati alla depressione, preoccupati di come ci vedono gli altri, insicuri delle nostre amicizie, spinti a consumare in continuazione e privi di una vita di comunità degna di questo nome. In assenza del … Leggi tutto LA FALSA RICCHEZZA.
MANIFESTARE IL PROPRIO CREDO.
Ora, poiché la persona umana è naturalmente socievole, le convinzioni religiose interiori chiedono di essere manifestate all'esterno. La manifestazione esterna, a sua volta, esige di essere immune da coercizione al pari della convinzione interiore. Di per sé l'espressione esterna potrebbe avere carattere individuale. Però l'uomo è un essere socievole, sicché cerca di vivere la propria … Leggi tutto MANIFESTARE IL PROPRIO CREDO.
RADICI CRISTIANE.
L'architettura, l'arte e la letteratura europee non si capirebbero senza il cristianesimo che le ha nutrite e le ha fornito i simboli. Naturalmente l'influenza cristiana non è limitata al campo dell'arte. I principi che oggi la società democratica considera inviolabili come lo stato di diritto, l'uguaglianza di tutti davanti alla legge, i diritti delle donne … Leggi tutto RADICI CRISTIANE.
LA SOLITUDINE DEL PENSATORE.
Le menti più deboli e meno capaci di dominare le passioni, le cattive coscienze che odiano la riflessione, le persone senza merito alcuno sono i maggiori nemici della solitudine; essi preferirebbero unirsi a qualsiasi compagnia piuttosto che rimanere soli, mentre gli uomini di ingegno e di cultura, capaci di pensare e di riflettere sul valore … Leggi tutto LA SOLITUDINE DEL PENSATORE.
LA NASCITA DELLA SOCIETÀ CIVILE.
Il primo che, cintato un terreno, pensò di affermare, questo è mio, e trovò persone abbastanza ingenue da credergli fu il vero fondatore della società civile. Quanti delitti, quante guerre, quante uccisioni, quante miserie e quanti orrori avrebbe risparmiato al genere umano colui che strappando i paletti e colmando il fossato, avesse gridato ai suoi … Leggi tutto LA NASCITA DELLA SOCIETÀ CIVILE.
RICCHEZZA E POVERTÀ.
Da quanto è stato detto risulta evidente che in una nazione libera dove non è permesso tenere schiavi, la ricchezza più sicura consiste in una moltitudine di poveri laboriosi: oltre al fatto che essi costituiscono una riserva inesauribile di uomini per le flotte e gli eserciti, senza di loro non ci sarebbe nessun piacere al … Leggi tutto RICCHEZZA E POVERTÀ.
LA RAPPRESENTAZIONE DELL’IO.
Una scena ben congegnata e rappresentata induce il pubblico ad attribuire un sé ad un personaggio rappresentato, ma ciò che viene attribuito - il sé - è il prodotto di una scena che viene rappresentata e non una sua causa. Il sé, quindi, come personaggio rappresentato non è un qualcosa di organico che abbia una … Leggi tutto LA RAPPRESENTAZIONE DELL’IO.
PERCHÉ TEMERE DI MORIRE?
Il più orribile dei mali, la morte, non è dunque nulla per noi; poiché quando noi ci siamo, la morte non c'è, e quando essa c'è, allora noi non siamo più. Epicuro, Lettera a Meneceo (Lettera sulla felicità, III sec. a.C.). Ricordati di votare l'articolo, se vuoi, utilizzando il tasto rate this all'inizio del post.
VIZI E VIRTÙ.
Quello che accade nella natura si verifica anche nella morale: non c'è niente di così perfettamente buono nelle creature che non possa essere nocivo a qualcuno nella società, né alcuna cosa così interamente cattiva che non possa rivelarsi benefica ad una parte o ad un'altra del creato: da questo possiamo concludere che le cose sono … Leggi tutto VIZI E VIRTÙ.